campagna di sensibilizzazione
Nel 2025, l’Italia continua a confrontarsi con un problema profondo e sistematico: le disuguaglianze di genere. Nonostante una maggiore sensibilità e un quadro normativo avanzato, stereotipi e disparità restano radicati nella cultura, nel linguaggio, nell’accesso alle opportunità e nei modelli educativi. E proprio nella scuola, il primo contesto in cui si formano relazioni, identità e visioni del mondo, queste disuguaglianze trovano terreno fertile.
La Gen Z, protagonista del nostro presente, è al tempo stesso vittima e agente di cambiamento: consapevole, fluida, digitale, ma ancora troppo spesso esposta a ruoli imposti, bullismo online e discriminazioni. Le ragazze e i ragazzi sentono il peso di un sistema che non li rappresenta e chiedono spazi per raccontarsi, per confrontarsi, per uscire fuori dal copione.
“Fuori dal Copione” nasce qui, da questo bisogno. Non è una campagna creata per i ragazzi, ma insieme ai ragazzi stessi. E proprio per questo, doveva essere trattata con delicatezza, rispetto e visione. Il nostro lavoro, come agenzia, è stato quello di tradurre la loro voce in una strategia solida, efficace e coinvolgente, capace di parlare il loro linguaggio.
Lavorare a una campagna ideata dagli studenti è una sfida diversa dal solito. Non si tratta di imporre un messaggio, ma di amplificare un punto di vista già esistente, trovando il modo migliore per farlo emergere nel panorama saturo della comunicazione digitale. Questo ha richiesto da parte nostra un approccio strategico molto attento all’ascolto, unito a una visione creativa capace di costruire un’identità forte e riconoscibile attorno a un messaggio complesso e sfaccettato.
Focus on project
Abbiamo lavorato a stretto contatto con gli studenti e con Rondine Cittadella della Pace, promotore della campagna insieme a Oxfam Italia e AICS, per raccogliere le idee emerse dai laboratori scolastici e trasformarle in strumenti concreti: un concept visivo e narrativo, una landing page, una serie di challenge, contenuti social e asset grafici, ma anche un piano di attivazione sui social pensato per coinvolgere in prima persona chi la campagna l’ha immaginata.
strategia digitale
La strategia di comunicazione è stata costruita per valorizzare il protagonismo dei ragazzi in ogni fase. Per farlo, abbiamo individuato i canali digitali più frequentati dalla Gen Z, Instagram, TikTok e YouTube, e strutturato un piano editoriale fatto di contenuti video, formati interattivi, rubriche informative e challenge partecipative. A questi abbiamo affiancato una landing page funzionale e accessibile, pensata non solo come centro informativo, ma come punto di attivazione concreta per chi vuole aderire alla campagna.
Le challenge, in particolare, sono state il cuore pulsante dell’interazione:
Entrambe le modalità hanno raccolto moltissimi contributi, dimostrando quanto fosse forte il bisogno di espressione e quanto efficace l’infrastruttura comunicativa creata.
Accanto alla strategia organica, abbiamo lanciato una campagna di digital advertising articolata su tre obiettivi: awareness, traffico verso la landing page, e engagement. La scelta delle piattaforme (Meta, TikTok e Google) è stata guidata dall’analisi dei comportamenti digitali del target, e ha consentito di intercettare i giovani nei loro contesti di navigazione quotidiana.
Durante i mesi di attività, su Meta abbiamo ottenuto oltre 18 mila clic verso il profilo Instagram e oltre 1,7 milioni di impression per la campagna branding. Con le sponsorizzazioni dei post organici abbiamo generato oltre 600 mila interazioni (video views, reactions, commenti, condivisioni), con più di un milione di impressions.Oltre 700 mila impression e circa 135 mila video views sono state ottenuto su Google, e oltre 1,9 milioni di impression su TikTok.
Una campagna che funziona davvero non si limita a lanciarsi: si osserva, si ascolta, si adatta. Dopo le prime settimane online, l’analisi delle performance ci ha restituito una fotografia chiara: i contenuti video, soprattutto quelli brevi e autentici, generavano ottimi risultati in termini di reach, ma c’era bisogno di aumentare le interazioni. Abbiamo quindi ricalibrato il piano editoriale aumentando la quantità di video brevi, integrando stickers digitali scaricabili per personalizzare i contenuti e lanciando stories interattive come quiz e sondaggi.
Ma per migliorare ulteriormente l’engagement organico serviva un formato ancora più diretto, leggero e immediatamente riconoscibile per il nostro target. È così che abbiamo deciso di integrare nella strategia editoriale un formato tanto popolare quanto potente: i meme.
Nel linguaggio digitale della Gen Z, il meme non è solo intrattenimento. È commento sociale, forma di autocritica, cassa di risonanza per pensieri complessi espressi con semplicità. È, in altre parole, una porta d’accesso privilegiata per entrare nel mondo dei giovani, parlare la loro lingua, e soprattutto farlo senza risultare forzati.
Abbiamo selezionato meme già noti al pubblico di riferimento, giocando con format virali e visivamente familiari, come immagini tratte da film, reaction iconiche o screenshot di chat, rielaborandoli per raccontare in chiave ironica e critica gli stereotipi di genere. L’obiettivo non era solo far sorridere, ma creare uno spazio di riconoscimento e riflessione.
“Fuori dal Copione” è molto più di una campagna. È un esempio concreto di comunicazione sociale partecipata, dove il messaggio nasce dai giovani, prende forma attraverso un lavoro strategico e creativo condiviso, e si traduce in azioni, contenuti, coinvolgimento reale.
Il nostro ruolo, come agenzia, è stato quello di creare lo spazio dove tutto questo potesse accadere. Uno spazio dove le idee dei ragazzi potessero essere ascoltate, trasformate, amplificate. Senza filtri, senza mediazioni imposte.
Perché crediamo che il vero cambiamento, quello che resta, inizi sempre da chi ha il coraggio di scegliere il proprio ruolo.
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